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RAZIONALE E OBIETTIVO
Ogni anno, in tutto il mondo, il 13 settembre viene celebrata la Giornata mondiale per la lotta alla sepsi. Anche la comunità professionale dell’AOU Policlinico “P. Giaccone” vuole celebrare questa giornata attraverso un momento formativo volto ad accrescere la consapevolezza su questo tema, per migliorare la prevenzione, il riconoscimento precoce, la gestione clinica e laboratoristica della sepsi.
La sepsi è definita, in base al consensus "Sepsis-3" del 2016, come una disfunzione d'organo potenzialmente letale, causata da una risposta disregolata dell'organismo a un'infezione.
Le complesse interazioni tra il microrganismo infettante, il sistema immunitario dell'ospite, le risposte infiammatorie e la coagulazione influenzano l'esito nella sepsi.
Nel mondo sono circa 47-50 milioni i casi di sepsi, che si verificano ogni anno nel mondo, l'80% dei quali avvengono in comunità. Nel 40% dei casi si tratta di bambini di età inferiore ai 5 anni. In Europa si registrano circa 700mila casi di sepsi. Globalmente, 1 decesso su 5 è associato a sepsi, per un totale di almeno 11 milioni di decessi l’anno. Inoltre la letteratura scientifica dimostra che gli effetti a lungo termine della sepsi, noti come sindrome post-sepsi, si verificano fino al 50% dei sopravvissuti, i quali soffrono di sequele fisiche, cognitive e psicologiche persistenti. Il recupero può richiedere mesi o anni.
In Italia, il numero di certificati di morte che hanno riportato sepsi è aumentato da 18.939 nel 2003 a 49.010 nel 2015 (dal 3 all'8% di tutti i decessi in Italia registrati in questi anni). La sepsi rappresenta, quindi, non solo una sfida clinica, ma anche un importante problema di salute pubblica.
La diagnosi tempestiva è fondamentale per la gestione della sepsi, come l'inizio di una corretta terapia precoce è fondamentale per ridurre la mortalità da sepsi grave. Uno dei problemi da affrontare per una gestione adeguata del paziente settico è il ritardo nell'assegnazione del trattamento corretto che fa seguito alla diagnosi.
Per tale motivo è di fondamentale importanza il supporto del laboratorio di patologia clinica con i biomarcatori di sepsi e il laboratorio di microbiologia con l’identificazione dei principali microrganismi responsabili di sepsi con l’utilizzo di moderni sistemi diagnostici.
Per prevenire la sepsi è necessario prevenire le infezioni, soprattutto quelle correlate all’assistenza, mediante la frequente igiene delle mani eseguita correttamente, l’applicazione scrupolosa delle misure di prevenzione, il controllo delle infezioni (IPC) nei setting di cura e l’aggiornamento periodico del personale sanitario in materia di IPC e infezioni antimicrobico-resistenti, l’uso delle vaccinazioni disponibili.
Responsabili scientifici
Dott. Luigi Aprea
Dott. Salvatore A. Distefano